Lo spettacolo di Omar Pedrini ha debuttato a Bologna: tante le richieste per l’ex Timoria, che andrà in giro per l’Italia con il recital-concerto.
Lo spettacolo ha debuttato lo scorso 14 maggio – si chiama Il mio miglior tempo (tra Lennon e Bowie) – ed è un recital-concerto a cura di Omar Pedrini, insieme al polistrumentista Carlo Poddighe, che ha lo scopo di raccontare i due artisti. Pedrini ha voluto trasformare l’omaggio ai due artisti in spettacolo: il primo è stato quello di Brescia, di sabato scorso, prima tappa di una lunga serie. Sono già pieno di richieste, mi è bastato annunciare il progetto sui social, ha spiegato l’ex Timoria, pronto a portare altrove il suo show tutto dedicato all’ex Beatles e al Duca Bianco, quest’ultimo scomparso lo scorso 10 gennaio. E nel corso di un’intervista a Repubblica ha spiegato il perché della scelta, a tre anni dallo spettacolo su John Belushi nella pièce Sangue impazzito.
La nascita dello spettacolo
Come nasce lo spettacolo nuovo? Da un’idea dell’università di Brescia, che ogni anno invita gente dello spettacolo e della cultura a confrontarsi su un tema preciso, ha spiegato Omar Pedrini. Che quest’anno è il tempo. La prima idea è stata eseguire le canzoni che ne parlano o che hanno questa parola nel titolo. Ma mi è sembrata banale. E ho pensato di raccontare il mio rapporto col tempo, che è inevitabilmente legato alla musica, perché quel che mi succede io lo ricordo legandolo alla musica, mia o di altri. Per esempio io dico di essere nato non il 28 maggio del 1967, ma quando stava per iniziare la ‘Summer of love’, e così via. E quindi ho dovuto coinvolgere Lennon, dato che è stato con lui che ho imparato a strimpellare la chitarra alle scuole Medie.
La fine del mio tempo, per ora, è il presente, quindi la morte di Bowie, continua Omar Pedrini. Lo spettacolo si impernia su loro due, ma ho inserito con piacere anche un omaggio a Prince, richiesto dal rettore Sergio Pecorelli, che ne era un fan, pensi che bella università è.
Come si sviluppa il recital-concerto di Omar Pedrini
Poi Omar Pedrini parla anche di come effettivamente si svolge lo spettacolo. Dipenderà dal posto. Negli spazi chiusi, come a Brescia, punterò più sulla chiacchiera, anzi sulla narrazione, raccontando episodi personali che mi legano a Bowie e Lennon e spiegando l’importanza che ebbero allora e mantengono oggi. Quando invece mi esibirò all’aperto aumenterò la parte musicale. Sempre accompagnato dal mio prezioso collaboratore, il polistrumentista Carlo Poddighe, ascolteremo molti brani, da Mother a Heroes, da Fame ad Across the Universe.